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  • La memoria dei contadini: un convegno molte riflessioni

    Si è conclusa da circa una settimana la manifestazione “La memoria dei contadini. Musei, biodiversità e saperi della terra”, alla quale ho partecipato ospite del Comune di Santarcangelo di Romagna come relatrice a una delle due sessioni del tavolo dedicato a "Musei e Saperi della Terra". Un’occasione interessante non solo per presentare un lavoro ma anche per osservare il percorso che l’antropologia sta conducendo nel ripensare la museografia e in special modo quella dedicata al mondo contadino. E lo fa ponendosi tutta una serie di interrogativi indice del fatto che, al pari dei musei, sta rivitalizzando il suo operato indirizzandosi come materia applicata e non solo teorica. L’antropologia dell’alimentazione, o della produzione degli alimenti è sempre stata vista dagli antropologi come materia poco dignitosa per un’indagine seria, scrupolosa, scientifica e quando lo ha fatto è accaduto sempre in relazione a studi in cui il cibo era espressione di un fenomeno altro, quasi un corollario. Ora qualcosa sta cambiando. E’ un buon segno quello di antropologi che si incontrano e si mettono a parlare di agricoltura; sta nascendo un’etnografia delle agricolture contemporanee che dialoga con una museografia dell’agricoltura contemporanea per fare sì che i musei si trasformino in presidi del territorio. ...