Esperienze su campo 17 results
  • Lezioni di vita e di cucina nella Napoli dei Quartieri Spagnoli

    Ho scoperto dell'inziativa di Tina e Angelo Scognamiglio leggendo le pagine dell'ultimo libro di Marino Niola  "Non tutto fa brodo", e ne sono rimasta deliziata.  La loro frutteria in vico Lungo Gelso 93 si è trasformata in una scuola di cucina napoletana per gli immigrati del capolouogo campano. [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=GBO20BdN2JE[/youtube] Qui, nel retrobottega del negozio, ogni martedì alle 15,30 la signora Tina tiene corsi gratuiti di cucina a chiunque voglia partecipare, e la classe si fa subito multietnica: cingalesi, senegalesi, russi, cinesi magrebini, indiani, maschi e femmine si infilano il grembiule e imparano le ricette più famose della cucina partenopea. In un clima gioioso, dove i confini spariscono e il cibo diventa vettore di conoscenza reciproca, perchè si sa, come dice la signora Tina "davanti a un piatto di pasta siamo tutti uguali". ...
  • Dal Salam d’la duja al laboratorio di panificazione del Museo di Pastena

    Siamo entrati nell'autunno, presto arriveranno i primi freddi ed è piacevole pensare a una serata da passare intorno a un piatto che profuma di camino e di vecchi sapori, ormai quasi del tutto spariti. E' il caso del Salam d'la duja, antica ricetta per conservare la carne, nata in quella terra di confine che si estende da Vercelli a Novara, lungo la bassa Val Sesia poi a Mortara, Vigevano, Pavia, seguendo poi il Ticino fino a Mantova tra Po e Mincio. Terra d'acqua, da qui l'esigenza di conservare le salciccie non appese, ma immerse in un aromatico strutto speziato, che profumava e rendeva morbidissima la loro carne. Ne ho parlato per Lavinium memore della promessa di raccontare, di volta in volta, le origini di una ricetta storica dedicata ad uno dei metodi di conservazione del cibo. ...
  • Il Museo delle Culture di Riofreddo… e la sua tradizione culinaria

    Durante questa estate, passata per lo più in Abruzzo, ho avuto modo di girare per qualche museo per capire non solo un territorio ma anche come sono gestiti e tenuti i piccoli musei italiani. Il primo museo che ho visitato, al confine tra Lazio e Abruzzo, è stato il Museo delle Culture “Villa Garibaldi” di Riofreddo. Un museo dalle molte anime, visto che ospita ben quattro sezioni: archeologia, demoetnoantropologia, garibaldina e storica. A farci da guida è stata la Prof.ssa Annita Garibaldi Jallet, discendente di Ricciotti Garibaldi (figlio di Giuseppe e Anita). E’ grazie a lei che si deve la creazione di questo museo, nato per preservare la storia della sua famiglia così profondamente legata al paese di Riofreddo. ...
  • Una nuova avventura: la direzione del Museo di Pastena

    Quando ho deciso da bambina che da grande avrei fatto l’antropologa, mi vedevo emula di Margaret Mead e Ruth Benedict, immersa nella vita di quelle popolazioni che ancora romanticamente venivano definite “primitive” e “selvagge”, quindi tagliata fuori dalla mia cultura per impararne un’altra. Da studentessa custodivo l’ideale di “preservare” queste culture da quella modernità che, avanzando sempre più velocemente, le avrebbe fagocitate, facendole scomparire non solo ...
  • #Barbera2: Vitico(u)ltura e Twitter

    Che cosa devi aspettarti quando un evento nasce su Twitter? Quando per mesi lo vedi nascere, crescere, arricchirsi seguendo sia Gianluca Morino @gianlucamorino che Monica Pisciella @Wineup trascinare tutti in un'avventura fatta di vino, territorio e persone? Ti aspetti una degustazione di 5 barbera piemontesi e 5 californiane introdotte da qualche accenno di antropologia, agronomia, enologia e sociologia. Ti aspetti le presentazioni appassionate dei produttori PDC Wines, Cascina Gilli, ...