La danza rituale del Gara Yaka: il capodanno cingalese a Roma

Uno degli altari presenti nel Pandal

Il 14 aprile 2013, ho avuto la fortuna e l’onore di assistere all’Aluth Avurudda , una festività molto importante per la comunità cingalese romana, equivalente al nostro Capodanno.

La comunità si è riunita in preghiera e poi ha dato inizio a tre giorni di festa. Dopo la benedizione del mattino che ha trovato l’apice con l’unzione dei fedeli, si è mangiato e si è giocato insieme, aspettando le 15, ora in cui ha inizio il rito danzato della Gara Yakala danza dei diavoli“.

Questa danza si basa sulla convinzione che ci sono una serie di misteriosi esseri benevoli e malevoli che devono essere costantemente placati e pacificati. Le cerimonie sono eseguite da sacerdoti speciali e sono associate alla dea Pattini. Queste danze rituali hanno il compito di eliminare tutta una serie di disturbi fisici ed esorcizzare il male. Il tutto viene rappresentato in un Pandal (che potete vedere nelle foto), una struttura, sia temporanea che permanente, utilizzata in alcuni paesi asiatici per determinati riti religiosi.

L’edura (il danzatore-sacerdote), che indossa abiti particolari, tramite una miscela complessa di teatro e recitazione, simula di bruciare il proprio corpo. Così assume l’essenza e personifica il demone (attraverso l’uso di una maschera cerimoniale). Importanti, visivamente e psicologicamente, per questa trasformazione sono le fantastiche maschere indossate, che permettono all’edura di incarnare i demoni. I suoi discorsi, la danza frenetica e i canti offrono l’opportunità di discutere i problemi che affronta la comunità srilankese. (dal sito Piùculture una bella descrizione dell’intera giornata).
Grande importanza rivestono le sonorità dei tamburi, che hanno scadito ogni sequenza della lunga danza rituale.

Nel video, che ho potuto girare, un breve sunto di una danza durata più di 3 ore, e per la prima volta allestita in Italia.

Buona visione!

Dettagli degli altari

Dettagli degli altari

 

 

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