month : 02/2015 3 results
  • Breve antropologia del pane

    Perché è importante parlare del pane da un punto di vista antropologico? Perché è uno degli alimenti più ricchi di significati, di funzioni e di valenze culturaliSe ci spingiamo al di là dell'idea che sia un semplice cibo che si ottiene mescolando acqua e farina, lasciato più o meno a lievitare, e poi cotto al forno scopriremo subito che il pane porta con sé memorie,valori simbolici, tradizioni che vanno oltre al semplice sfamare il corpo: il pane sfama anche lo spirito. E' questa la sua peculiarità: essere al tempo stesso cibo e segno. Conoscere il pane implica quindi imparare quali sono le sostanze di cui è fatto, le tecniche e i saperi necessari alla sua produzione e al suo consumo e, infine, le reti di relazioni sociali e i significati culturali che caratterizzano le tante forme che assume. ...
  • Ulivo e olio d’oliva: tra sacro e profano

    L'ulivo, insieme alla vite a al grano, rappresenta una delle basi alimentari dei popoli del Mediterraneo. Pianta talmente importante da plasmare il nostro paesaggio agrario, le nostre tradizioni, i linguaggi, i valori e i nostri simboli. È in questo modo che le distese di ulivo agiscono sul territorio e sul paesaggio, modificandolo e permettendo, oggi come in passato, di riconoscere la presenza umana. Oggi l'uso che facciamo del suo prodotto principale, l'olio, è quasi esclusivamente alimentare e ci fa dimenticare non solo come fosse impiegato in antichità ma anche come ha fatto a trasformarsi in uno degli alimenti base della dieta mediterranea. Per capirlo dobbiamo spingerci nel Vicino Oriente. E' qui infatti che ha avuto luogo l'addomesticamento dell’ulivo selvatico e l’olio è stato prodotto per la prima volta, all'inizio dell’età del Bronzo, nella valle del Giordano a Tel Eilat Ghassoul e a Gezer, un’antica città a ovest di Gerusalemme. Da queste regioni, poi, l'olio si spingerà alla conquista di tutto il mediterraneo, assumendo via via che avanzava, un’enorme valenza socio-economica e religiosa tra i popoli che lo utilizzarono. ...
  • La danza rituale del Gara Yaka: il capodanno cingalese a Roma

    Uno degli altari presenti nel Pandal

    Il 14 aprile 2013, ho avuto la fortuna e l'onore di assistere all'Aluth Avurudda , una festività molto importante per la comunità cingalese romana, equivalente al nostro Capodanno. La comunità si è riunita in preghiera e poi ha dato inizio a tre giorni di festa. Dopo la benedizione del mattino che ha trovato l'apice con l'unzione dei fedeli, si è mangiato e si è giocato insieme, aspettando le 15, ora in cui ha inizio il rito danzato della Gara Yaka "la danza dei diavoli". Questa danza si basa sulla convinzione che ci sono una serie di misteriosi esseri benevoli e malevoli che devono essere costantemente placati e pacificati. Le cerimonie sono eseguite da sacerdoti speciali e sono associate alla dea Pattini. Queste danze rituali hanno il compito di eliminare tutta una serie di disturbi fisici ed esorcizzare il male. Il tutto viene rappresentato in un Pandal (che potete vedere nelle foto), una struttura, sia temporanea che permanente, utilizzata in alcuni paesi asiatici per determinati riti religiosi. ...