month : 03/2014 3 results
  • Vito Teti, o del non banalizzare la tradizione alimentare

    L'antropologo Vito Teti

    Ci sono persone di cui leggi molto, durante gli anni formativi, che finiscono per plasmare il tuo modo di vedere il mondo, di concepirlo e di osservarlo. E' accaduto anche per me con Vito Teti, uno degli studiosi  più lucidi nel grande mare nostrum dell'antropologia dell'alimentazione (e non solo). Sono scrittori a cui tornare quando si perde un pò il senso dell'orientamento, un porto sicuro dove ritrovare ristoro alla mente, tornando a essere più sobri, prima di tutto intellettualmente poi nella vita quotidiana, che altro non è che il lato pratico della nostra vita mentale. ...
  • Scintillante e purpureo: il vino nella Grecia antica

    di Sandra Busatta Gran parte della cultura moderna del vino deriva dagli antichi greci. La vinificazione da uve selvatiche esisteva fin dal tardo Neolitico a Dikili Tash, ma la domesticazione della vite si diffuse in Grecia solo nell'età del Bronzo Iniziale. Il termine "vino" deriva dal sanscrito vena 'amare', da cui viene anche Venus, Venere. Il sanscrito vena deriva da una radice proto-indoeuropea *win-o-. L'epica greca ha due parole per 'vino': [v]oinos e methy (methu). Nel contesto epico methy è indistinguibile da oinos, anche se in epoca più arcaica si riferiva all'idromele. Nella cultura minoica del II millennio a.C. il vino e il sacro toro erano collegati sotto forma di coppe potorie a forma di corno, i rhyta, o a forma di testa di toro. Durante il periodo miceneo il vino assunse maggiore importanza culturale, religiosa ed economica rispetto al vino di miele fiorente prima della cultura del vino, cui prestò personaggi e mitologie. ...
  • Tra rotaie e Albana: la storia della famiglia Casali

    a Nicola e Giuseppe Galasso

    Premessa: sono figlia di un ferroviere, e prima di mio padre anche mio nonno lo era (che sotto un treno ha perso una gamba), i treni sono di famiglia, quindi. Locomotive & Co. hanno costituito, dalla mia nascita fino ad oggi, una geografia sentimentale fatta di luoghi e persone, per me indelebili, nel bene e nel male. Ma, come di solito accade, la familiarità che si ha con un contesto rischia di darlo per scontato, così tra stazioni, carrozze, treni e viaggi il tempo è passato, cambiando le Ferrovie Italiane sotto i miei occhi, che faticano, oggi, nel riuscire a imprimere il paesaggio che scorre sempre più veloce fuori dal finestrino di un Frecciarossa. I treni moderni sono superaccessoriati, in poche ore ci permettono di viaggiare per l'Italia, da nord a sud (e viceversa), una vera comodità se si pensa che una tratta di 200 Km si percorreva in poco più di 4 ore a inizio Novecento. In più, sui nostri vagoni, godiamo di tutta una serie di servizi non così ovvi a quell'epoca. In questo post affronteremo quelli relativi alla ristorazione, sopra e fuori dal treno, a opera di una famiglia romagnola che ha fatto grande il nome non solo della propria Regione ma anche, e soprattutto, della capacità italiana di unire innovazione e gastronomia. ...